venerdì 20 agosto 2010

Parzanica (il piccolo Stelvio)

Stamani sveglia presto dopo una serata fino all'una di notte a cucinare alla festa di Radio Onda d'Urto, ma la bici non sente scuse e se si deve andare si va, che si abbia dormito poco o tanto.

Il tempo sembra mite, anche se in realtà c'è una cappa tremenda e l'umidità è davvero altissima, il caldo umido è davvero insopportabile, uno dei climi che sopporto meno.

Direzione della giornata solito Lago d'Iseo con salita a Parzanica, ma stavolta dalla strada direttissima e non passando da Vigolo, è una salita molto bella, 7,5 km all'8,3% si pendenza media, tutta molto regolare con pochi cambi di ritmo, il suo vero fascino è che è tutta costruita a ridosso del lago, e i suoi lunghi tornanti si snodano lunga la montagna e sotto c'è sempre il lago a fare compagnia per tutta la salita.
Qui è soprannominata il piccolo Stelvio, in effetti la strada larga e i tornanti molto morbidi ricordano davvero quelli del gigante alpino, anche se per fortuna la lunghezza complessiva è notevolmente inferiore.

Il tratto più duro lo si trova a un chilometro dall'arrivo con un drittone al 12% che più che lo Stelvio ricorda il Fedaia.

Nonostante la giornata molto afoso sono riuscito a salire in 29m10s a 1200 di VAM, in realtà ero partito a un ritmo decisamente più sostenuto, ma la mancanza di fondo su salite attorno alla mezz'ora si fa sentire nella seconda parte, e costringe a rallentare un po'. Sto cercando di importmi di salire sempre agile, in effetti devo dire che anche se mentalmente non ci sono molto abituato, salire a 85 pedalate al minuto da i suoi frutti, sia in termini di mero riscontro cronometrico, sia preservando meglio la gamba.

Giro complessivo di cento chilometri e moneta, distanza e tempo giusti per allenamento da fondo invernale. Al pomeriggio sono tornato alla festa a cucinare ma complice forse un po' di stanchezza, forse un po' il temporale che ho preso in pieno, forse chissàcosa, avevo (e ho) lo stomaco bloccato, così alle 10 ho preferito mollare baracca e burattini e tornare a casa, visto che ci sono altri 8 giorni di cucina davanti, e tanti altri giorni di bici.

Domani mattina deciderò se e cosa fare in bici, la testa dice di riposare, le gambe vogliono andare, chissà chi vincerà.

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